sabato 24 marzo 2012

Corriere della Sera


Lesione spinale, strutture specializzate carenti

Stati generali delle associazioni paratetraplegici per ottenere una migliore assistenza. La battaglia di Loredana e gli altri

SPERANZA NELLA RICERCA - Ma serve anche sostenere la ricerca. Le sperimentazioni proseguono; in Svizzera sono cominciati i primi test sull’impiego delle cellule staminali neurali umane nella cura delle lesioni croniche del midollo spinale. I malati non si fanno illusioni, ma hanno una speranza. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della ricerca alcuni di loro hanno autoprodotto un video, intitolato «La lesione spinale deve diventare curabile» e creato un gruppo Facebook, «Sruotiamoci». Spiega la sua portavoce, Loredana Longo, 28 anni, da più di 10 paraplegica a causa di un banale incidente stradale: «Un trauma può capitare a chiunque, non solo il sabato sera tornando dalla discoteca. Vorremmo far capire cosa significa vivere con una lesione spinale e che non abbiamo subito “solo” la perdita dell’uso delle gambe. A volte abbiamo bisogno di ausili per i normali bisogni fisiologici, dobbiamo lottare con piaghe da decubito e infezioni urinarie che ci complicano la vita. C’è anche chi è costretto a letto, attaccato a un respiratore. Solo una cura potrebbe restituirci una vera vita indipendente». 

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