sabato 4 giugno 2011

È tempo per un Progetto Manhattan/Apollo per curare la paralisi

Alla fine del post c’è un breve sondaggio!

"Credo che questo paese debba impegnarsi 
a realizzare l'obiettivo, prima della fine di questo 
decennio, di far atterrare un uomo sulla Luna 
e farlo tornare sano e salvo sulla Terra. 
Non c'è mai stato nessun progetto spaziale più 
impressionante per l'umanità, o più importante per 
l'esplorazione dello spazio; e nessuno è stato 
così difficile e costoso da realizzare."
- Presidente John F. Kennedy, 25 maggio 1961
È da un po’ che stavo pensando di scrivere questo post per ricordare il 50° anniversario della dichiarazione fatta da Kennedy di far arrivare l’uomo sulla Luna in meno di 10 anni. Volevo programmarlo per il 25 maggio, giorno in cui ha fatto questa dichiarazione, ma di recente mi hanno posto una domanda interessante in uno dei forum di cui faccio parte, per cui ho pensato di rispondere con questo post.

In pratica la domanda che mi hanno posto era: “Quando curerai la paralisi?”

È una buona domanda, perché penso che si potrebbe arrivare a una cura nel giro di 5-10 anni. Non che io possa arrivarci da solo, dobbiamo farlo insieme.

Nel 1961, John F. Kennedy dichiarò che l’America avrebbe fatto arrivare un uomo sulla Luna entro la fine del decennio, e in un modo o nell’altro, l’allunaggio avvenne nel 1969.

Franklin Delano Roosevelt decise di costruire una bomba atomica, e quell’ordigno terrificante esplose su Hiroshima e Nagasaki nel giro di pochi anni.

FDR o JFK erano scienziati? No, erano LEADER che DICHIARARONO cosa la scienza avrebbe fatto. Non si sono messi a sedere per studiare la scienza (e non sto dicendo che noi non dovremmo farlo), loro ne hanno fatto una priorità nazionale e poi hanno lasciato che gli scienziati facessero diventare realtà questi progetti. Non sto neanche dicendo che gli scienziati non possedessero già le basi scientifiche per svolgere queste missioni, ma non avrebbero raggiunto il loro obiettivo se un importante leader mondiale non avesse posto il proprio potere dietro a questi progetti.

Hanno messo insieme gli scienziati, hanno dato loro delle scadenze, li hanno pagati al 100% per il loro lavoro e hanno dato loro tutte le risorse di cui avevano bisogno.

Non hanno finanziato le aziende private e le università per portare avanti dei lavori indipendenti per il profitto e/o per la gloria. Roosevelt si occupò dell’unico scienziato, Eszilard, che fece storie per il suo brevetto licenziandolo e impedendogli di ritornare nel gruppo di ricerca fino a quando questi non vendette il brevetto a un prezzo ragionevole. Non potrei darvi torto se vi fosse venuto in mente Don Corleone con una pistola puntata alla testa del tipo, chiedendo una risposta a un’“offerta che non può rifiutare”.

Roosevelt non mandò Oppenheimer a fare un tour mondiale seduto su una sedia a rotelle a propulsione atomica per raccogliere fondi e sensibilizzare le persone. Kennedy non mandò gli scienziati del Progetto Apollo a cantare e suonare con indosso delle uniformi da astronauti di fronte a dei ricchi investitori e donatori per raccogliere soldi per l’astronave Apollo. No. Roosevelt e Kennedy si occuparono dei soldi e lasciarono che gli scienziati facessero il loro importante lavoro collaborando e con un termine di consegna nella mente.

Ovviamente c’erano gli scettici e anche alcuni scienziati che dicevano che non era possibile fare queste cose, ma sono state fatte, perché sono state dichiarate.

In questo punto della storia siamo molto più avanti nella ricerca per curare la paralisi di quanto lo fossero gli scienziati con le conoscenze scientifiche a loro disposizione prima che fossero lanciati i progetti Manhattan e Apollo.

Abbiamo scienziati preminenti nell’ambito della rigenerazione del midollo spinale che affermano con chiarezza che, per quanto riguarda la messa a punta di una cura per la lesione midollare, “non si tratta di se, ma di quando”.

Per questo dico che il “quando” è da cinque a dieci anni dopo che la cura per la paralisi sarà diventata una priorità (inter)nazionale.

La parte della priorità nazionale spetta a me, a voi e a tutti quelli che vogliono una cura per la paralisi.

Non m’importa quale nazione lo farà per prima. Dobbiamo avere un vero spirito internazionalista per risolvere questo problema.

Siccome mi interessa sapere cosa, secondo la gente, sta ostacolando la cura della paralisi dovuta a una lesione del midollo spinale, vorrei che rispondeste a questo breve sondaggio.


2 commenti:

  1. post e sondaggio interessanti.
    Leggo nel post: “non si tratta di se, ma di quando”; condivido e aggiungerei per alcuni...
    "Il fatto che non sia stato fatto prima non vuol dire che non si possa fare!"

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  2. post interessante
    ma credo che manchi la voce: a quanti fa comodo e procura danaro il fatto che le persone su sedia a rotelle rimangano tali e che quindi la ricerca si rallenti quanto più è possibile?
    io credo che purtroppo questo sia un duro ostacolo di questa società tesa alla ricchezza personale di beni materiali

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