sabato 9 dicembre 2017

Denaro pubblico e denaro privato per la cura della paralisi

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Di ritorno con il mio secondo post, forse oggi solleverò un po’ di polemica.

Avete letto l’ultimo post e il relativo link a "
Cicchetti di tequila per la ricerca sulla cirrosi"?

Prima di risultare polemico, vorrei fare qualche precisazione...
  • Apprezzo tutti i fondi privati che sono stati destinati alla cura della paralisi.
  • Apprezzo tutti gli sforzi privati dei singoli con iniziative in bici, in carrozzina e a piedi per raccogliere denaro per la cura della paralisi.
  • Vi ringrazio perché, attualmente, la raccolta di fondi privati è un sistema valido per promuovere la cura della paralisi.
Ciò premesso, la beneficenza privata è davvero il miglior modo per finanziare la ricerca medica?

Mi riallaccio spesso a "
Cicchetti di tequila per la ricerca sulla cirrosi". In breve, è la storia di Rick Hansen e del suo progetto di girare il mondo in sedia a rotelle per raccogliere denaro per la ricerca sulla lesione al midollo spinale. È successo poco dopo Terry Fox e fin da giovane mi ha reso consapevole dell’idea di fare qualcosa di straordinario per raccogliere fondi dai privati da destinare alla ricerca medica. 


A mio giudizio, e penso che l’
intervista della CBC (in inglese) in "Cicchetti di tequila per la ricerca sulla cirrosi" lo sottolinei, il fatto è che la scienza è stata privatizzata.

Non so se potrei aggiungere altro rispetto ai commenti all’intervista del 1987 (nella colonna a lato) sull’iniziativa di Hansen per raccogliere fondi e sul conseguente dibattito su pubblico e privato.


Ben vengano gli sforzi di Terry Fox e Rick Hansen, ma sono d’accordo con Peter Kavanagh (produttore CBC sopravvissuto alla polio) quando dice: "Non è questo il modo di affrontare i problemi sociali fondamentali…non si affrontano con trovate a effetto...".


Non voglio dilungarmi troppo stavolta, perciò mi limito a lasciarvi alcuni spunti su cui riflettere fino a settimana prossima e qualche ottimo articolo che illustra i pro e i contro della filantropia privata nella ricerca medica.
  • In America, le donazioni private agli enti di beneficenza registrati prevedono una deduzione fiscale del 28%. Considerando che i multimiliardari donano milioni di dollari, è davvero nell’interesse della società che i super ricchi decidano cosa debba essere finanziato? Non sarebbe più sensato raccogliere questi fondi aumentando le imposte nei confronti di questi grandi donatori, che verranno poi erogati dal governo che è responsabile verso il popolo?
  • Cosa succede quando le organizzazioni e le comunità sostenute non sono d’accordo? Queste organizzazioni, anche se finanziate con fondi privati, talvolta ricevono anche denaro pubblico, agevolazioni fiscali e altri incentivi statali. Le comunità interessate non hanno dunque alcuna voce in capitolo?
  • Anche un’osservazione di segno opposto. Il governo è troppo burocratico per essere sufficientemente dinamico e disposto ad assumersi abbastanza rischi nella ricerca medica per essere efficace in un mondo caratterizzato da uno sviluppo così rapido della scienza e della tecnologia?

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